Scultura Gonfiabile Blaublobbing

Installazione Artistica Contemporanea

L’installazione dell’artista contemporaneo Loris Cecchini alla Galleria Aveline

Delle giganti bolle in PVC flessibile emergono dalle finestre della facciata di un edificio ottocentesco, come se fossero gonfiate misteriosamente dall’interno. La loro trasparenza e la tecnica alla loro origine rompono la solidità e la dimensione patrimoniale che caratterizzano l’edifico. Questo lo spettacolo suggestivo che ha visto chi si è trovato a camminare in Rue du Faubourg Saint-Honoré, indirizzo della celebre Galleria d’arte Aveline.

Le due “bolle” erano un’installazione dell’artista contemporaneo Loris Cecchini (Milano, 1969) che in quei mesi esibiva le sue opere all’interno della galleria.

Titolo del lavoro presentato, Blaublobbing, accosta il “blau”, il colore blu in tedesco, al verbo inglese “blobbing”, che indica il fare le bolle. Al di là del riferimento alla canzone Le Mille Bolle Blu, l’intervento nasconde un progetto complesso, che lega arte e architettura, modificando l’estetica del palazzo.

I due involucri trasparenti, partendo dalle cornici interne delle finestre, sporgono in aggetto sulla facciata dell’edificio del XVIII secolo. Nelle ore notturne erano illuminati da una lenta intermittenza: la luce posta all’interno cambiava di intensità, come una graduale pulsazione, e interagiva con le altre luci della città, rendendo la presenza dei gonfiabili ancora più straniante.

La classicità della costruzione viene così contaminata da una sorta di virus artificiale, mentre il visitatore si trova ad affrontare una percezione distorta della realtà, e viene condotto in un mondo sospeso, nei territori della poesia e dell’immaginazione.
La ricerca artistica di Cecchini è da sempre legata all’esperienza dello spazio e verte su installazioni ambientali di matrice architettonica. Il cui effetto è quello di decostruire l’ambiente, facendo implodere la rigida ortogonalità dello spazio.

A dare forma all’installazione artistica, naturalmente FLY IN che già aveva lavorato con Cecchini nel 2005, in occasione della sua installazione a Torino all’interno della rassegna, curata da Guido Curto, “Outside”.

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